Ad aprire il ciclo Il mondo in disordine sarà, mercoledì 11 ottobre 2017, una lezione di Luigi Bonanate, pioniere in Italia degli studi di Relazioni Internazionali e noto soprattutto per le sue ricerche sulle trasformazioni del sistema globale e sui mutamenti della guerra. Ottant’anni dopo, discutendo con Antonello Calore (Università di Brescia) e Francesco Tedeschi (Università Cattolica), Bonanate tornerà al bombardamento di Guernica del 1937 e al grande dipinto dedicato a quella tragedia da Pablo Picasso per riflettere non solo sui rapporti tra arte e guerra, ma anche per riconoscere in quel passaggio cruciale l’anticipazione della guerra civile globale di oggi.
Luigi Bonanate è professore emerito presso l’Università di Torino, dove ha insegnato per quarant’anni Relazioni internazionali. Insegna Pace e ordine internazionale alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e Relazioni internazionali nella Struttura interdipartimentale di Scienze strategiche. È socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. I suoi principali settori di studio sono la teoria delle relazioni internazionali, la teoria della democrazia e il terrorismo. Tra gli scritti più recenti, Anarchia o democrazia. La teoria politica internazionale del XXI secolo (Carocci 2015) e Dipinger guerre (Aragno 2016).
Leggi qui una recensione al suo volume Dipinger guerre
di Damiano Palano
Questa recensione al volume di Luigi Bonanate, Dipinger guerre (Aragno), è apparsa su "Avvenire" il 18 novembre 2016.
Se un giorno dovessero essere ospitati in un solo museo i grandi dipinti che hanno tentato di fissare sulla tela l’orrore della guerra, quasi sicuramente – accanto alle opere di Rubens, Goya, Manet e molti altri – nella sala centrale si troverebbe collocato Guernica di Pablo Picasso. Perché, come ben poche altre opere, il grande quadro dell’artista catalano è riuscito a dar forma al nostro modo di concepire (e condannare) la guerra, cogliendo la trasformazione della violenza nell’età della tecnica. Un simile museo della pittura di guerra naturalmente non esiste, e con ogni probabilità non esisterà mai.
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